giovedì 29 ottobre 2015

Mentre tutto scorre

Il fatto che adori Dostoevskij e tutto il corredo di eculubrazioni mentali che si porta in dote non mi esime dal leggere monnezza industriale da far causa alla foresta amazzonica per fornitura impropria di materia prima. Stamattina, per esempio, ho annegato le mie sinapsi in un Dan Brown di pessima fattura, Inferno. Avevo smesso con la letteratura spazzattura tre anni orsono, dopo il terzo Cinquanta sfumature di colore a caso, comprato per pochi euro in edizione tascabile tanto per allineare il livello delle mie letture a quello delle mie vacanze. Mi riferisco ad una crociera nelle isole greche, in una cabina senza oblò ma col televisore, durante la quale abbiamo mangiato sempre, mangiato troppo, mangiato male e visitato pochissimi luoghi degni di interesse, per pochissimo tempo.

Del resto ho bisogno di leggerezza.

Le mie visite a palazzo non sono più impegnative di quanto avevo pronosticato, ma manco meno. Richiedono tempo, impegno, dedizione, costanza. Così uscita da lì mi fiondo a capo fitto dentro scenari rosa, soffici, rassicuranti. Tanto che potrei, persino, riprovare lo smalto semipermanente o comprare un altro paio di scarpe. Magari il profumo al mandarino e basilico. O anche la spazzola termica della Imetec.

Oltretutto notizie nefaste continuano ad appesantire l'aria che si respira in questo piccolo ufficio. Grande capo brizzolato, gentelman degli informatici, rassicurante omone col nome d'un imperatore se ne va. Pare abbia trovato di meglio nientedimeno che in Veneto dove si trasferirà a breve con la sua famiglia. A sostituirlo potrebbe essere una tipa arcigna e puntigliosa con un nome insolito che io, ostinata, continuo ad associare alla parola Cuspide. Niente di buono, insomma. Ma a risentire più di tutti di questo imminente distacco sarà Collega Enne, a mio avviso segretamente innamorata di lui, tanto da avergli dedicato una melensa lettera d'addio. Ben fatta, in verità.

Mr Cospirazione, intanto, continua a guardare film su alieni, terre misteriose, scenari post apocalittici. E m'è entrato in fissa col tempo. No, non quello atmosferico su cui, comunque, trova qualcosa di losco e lobbistico. Il tempo cronologico reo, secondo lui, di scorrere troppo in fretta e in modo anomalo.

Sono abbastanza sicura che le sue affermazioni a riguardo contengano sfumature che la mia intelligenza comune, da persona non illuminata, non riesce a cogliere. In ogni caso mi hanno spinta a riflettere sulla fiugacità di questo anno che mi è passato davanti, tra alti e bassi, senza quasi me ne accorgessi.

Altri due mesi e sarà 2016.

Il listone di programmi e obiettivi, redatto a dicembre dell'anno scorso, presenta solo poche voci ancora da depennare. Una di queste è la FIVET.

Volevo dire all'erede che, volendo, può presentarsi all'appello pure senza. Sono sicura che nessuno, me compresa, si offenderà se questo particolare task resterà, per buona causa, incompiuto.

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