domenica 25 ottobre 2015

Il presente e la luce dell'est

In questo momento il nostro beneamato divano sta navigando verso altri lidi, in pancia a un furgone verde, vecchissimo e presumibilmente lentissimo. Arriverà in terra ciociara, dove forse verrà rifoderato e dove un'altra famiglia gli concederà la seconda vita che gli ho negato io. Un po' mi spiace perché sono una donna e, si sa, noi donne ci affezioniamo pure ai personaggi dei telefilm ma questa smania di rinnovamento mi rinvigorisce e mi fa ben sperare. L'augurio che faccio a me stessa, infatti, è che il nuovo divano non conosca solo bava di cane e peli di gatto ma anche latte materno, mocciolo di infante e cioccolato.

Intanto, dopo il consueto smarrimento iniziale, mi sto abituando all'idea del nuovo task lavorativo affibbiatomi venerdì scorso, con scarsissimo preavviso e altissimo tasso di rodimento di chiul. Farò del mio meglio, abolendo lamentele inutili e fasi di cazzeggio. E lo farò per me stessa.
Con buona probabilità il palazzo dovrà ospitarmi tutti i mercoledì e tutti i venerdì fino, almeno, alla fine del prossimo mese. Tanto vale farselo piacere.

L'ora solare ha dato senso a questo risveglio domenicale insolitamente mattiniero e io ne approfitto. Immersa nel silenzio d'una casa ancora dormiente mi beo della luce che entra prepotente dalle finestre. Ho fatto sport, finito di leggere il mio libro, riassettato le stanze. Mi attende una doccia calda, magari preceduta da una seduta di bellezza casalinga. Il lunedì, col suo carico di negatività, sembra ancora lontano.

La vita è il presente, la serenità è fatta di poco e io vorrei, tanto, che quel poco mi bastasse, sempre.


Nessun commento:

Posta un commento