mercoledì 2 settembre 2015

The SAD

Collega Enne è tornata. Agosto le ha lasciato in dote due nuove potenziali storie d'amore che l'hanno, per ora, tenuta lontana dal plurisposato A. Le nevrosi adolescenziali, però, non l'hanno lasciata e ad ogni vibrazione del Nokia sobbalza sulla sedia girevole come in preda a convulsioni da tarantella salentina. A corredo Baglioni in sottofondo con Tu come stai. Facciamo un salto alla macchinetta e poi andiamo a tagliarci le vene tutti insieme. Sì.

Fortuna che Mr Cospirazione si è palesato in orario facendo capolino dalla porta col suo ciuffo tinto di fresco e ha iniziato a parlare di depurazione delle acque, filtri e controlli sulle sorgenti.

Era meglio Baglioni.

Il cazzeggio da ripresa in sordina, avrete immaginato, prosegue inesorabile. Le vere attività riprenderanno solo la settimana prossima e io alterno iperattività a pigrizia, sessioni di squat e addominali a bivaccamenti sul divano, insalate deprimenti a paccheri alla crema di funghi.

Le mie altalene comportamentali oscillano impazzite, mosse dalla mano invisibile che fa il paio a quella dell'economia. Passatemi la battuta da azionista.

Se non pensassi a catastrofi imminenti andrebbe tutto molto meglio. Meglio ancora se riuscissi a dormire bene. Per non parlare dello stato di grazia di cui potrei beneficiare se non pensassi proprio a niente o continuassi a restare fedele alla mia nuova filosofia di vita che prevede una rivisitazione manco troppo avveniristica del chi vuol esser lieto sia, di doman non c'è certezza di Mediciana memoria.

Sono così stupita e arrabbiata con me stessa per questo passo di gambero che ho deciso as usual di imputare negatività, apatia, ansia, sbalzi umorali, insonnia e irritabilità a qualche misteriosa forza esogena fuori dal mio controllo: la depressione stagionale.

Il Dottor Google ha confermato la diagnosi ma da quando ho coscienziosamente deciso di interrompere il rapporto fiduciario col suo algoritmo non do più per oro colato tuto quello che leggo. La paura che non sia solo un periodo ma una vera e propria regressione mi indispone e, al contempo, mi sprona.

Vorrei che qualcuno, qualcosa mi risevegliasse dal torpore degli ultimi giorni. Poi gnente mi guardo indietro penso che quel qualcuno sono io e quel qualcosa me lo devo conquistare.

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