domenica 27 settembre 2015

Il colpo basso della vigilia

Parlo poco e scrivo ancora meno. Più che il blocco della scrittura ho il blocco delle emozioni. Il mio psaico, se ancora fosse parte della mia vita, sono certa non approverebbe quest'ascetismo sentimentale. Ma è una comoda trincea e io mi ci sistemo dentro alla perfezione.

Non fosse altrimenti non sarei riuscita ad accusare un altro colpo che per, per la verità, è riuscito ad oltrepassare le barriere emozionali sconvolgendo i fragili equilibri quotidiani così faticosamente mantenuti nel mio bozzolo provvisorio.

Mia cognata aspetta il secondo figlio.

E la notizia è arrivata per vie traverse, ufficiose, fumose, ipocrite. Mio marito non ha avuto tatto nel dirmelo e io, esclusa da queste emozioni, ho trattenuto a stento le lacrime.

L'assenza di tempismo continua ad essere il leitmotiv della mia vita. Sì perché domani, lunedì 28 settembre, inizierà il mio percorso. Quello più duro. Incontrerò Sboccaccio, sarà il nostro terzo appuntamento. Dalla laparoscopia sono passati sei mesi, sei cicli, sei speranze sempre meno consistenti, sempre più fumose. Ed ora è tempo di decisioni.

Avrei voluto fare il pieno di energie e ottimismo ma la realtà m'ha sbattuto in faccia, ancora una volta, la mia diversità.

Guarda quanto devi faticare, Princess. Guarda invece com'è semplice essere normale. 

D'altro canto la scorsa settimana ho avuto conferma dei miei sospetti.

Quando tuo malgrado entri a far parte di una categoria impari a interpretare segnali per gli altri oscuri o poco rilevanti e riconosci i tuoi simili. Un po' come quando i cani s'odorano il culo, perdonate il paragone poco fine.

Sto parlando di Capetta che ha avuto la sua bambina a 40 anni, oltrepassando un inferno fatto di visite, analisi e referti nefasti. Nove fibromi, problemi tiroidei, una FIVET, nove mesi di riposo assoluto e, guarda un po', l'MTHFR mutato in omozigosi.

A suo modo ha cercato di farmi forza. L'ho apprezzato molto perché solo chi è nella tua stessa situazione può arrogarsi il diritto di entrare in punta di piedi nel tuo intimo e darti consigli.

Per la prima volta in tre anni di ricerca spasmodica e disperata sento le energie venir meno. E la voglia pure. Forse è solo l'ansia della vigilia che, inconsciamente, sto cerando di combattere con l'indifferenza e abbassando le aspettative. Forse sono davvero troppo stanca e troppo sola. Forse non sono pronta. Forse non lo si è mai.

Nessun commento:

Posta un commento