martedì 13 gennaio 2015

Closing

Ieri mattina, giusto per esser certa di non essermi beccata una polmonite una settimana prima della preospedalizzazione per l'intervento che darà il via ufficiale al mio percorso di procreazione medicalmente assistita sapete com'è, sono un tipo fortunato, mi sono recata, con ZiaSanta, Mina e le loro annuali bronchiti asmatiche, da quello strano doc sempre abbronzato, che respira e bocca aperta e c'ha pure una cifra di borse sotto gli occhi.

Sei sana ha detto hai solo una tracheite

Che a me non pare proprio la stessa cosa che esser sani ma ci accontentiamo.

Stamattina mi sento meglio. Quindi non ho più potuto ignorare la coltre di peli canini sul pavimento, la tazzina sporca del caffè di ieri sul pianale della cucina, la lettiera della micia trasbordante di cacca.

Come se tutto ciò non bastasse a scuotere il mio precario equilibrio interiore Biagio ha pensato bene di svomitazzare su coperta, piumino, copripiumino, ciabatte dell'USI e pavimento. Tutto in un solo colpo. Son doti.

Ho inviato diciassette curricula e ricevuto un'inquietante telefonata da cugina L., a spasso con la sua amica paparazza, che, alla ricerca di informazioni succulente che mio marito avrebbe, a detta sua, saputo fornirle, mi ha dovuto confessare d'essere in quel di Nepi e di aver tenuto all'oscuro della sua scappatella adolescenziale suo marito, i suoi figli, mia zia.

Io ho pensato che mi piacerebbe essere come cugina L. e che, effettivamente, rispetto solo a tre anni fa, oggi sono molto più simile a lei di quanto mi ostino a negare a me stessa.

Ad ogni modo il mio personalissimo e difficile percorso verso la liberazione da doveri inutili, perbenismi e freni inibitori è ancora lungo.

Per esempio nutro ancora delle ritrosie al pensiero di andare a correre da sola sebbene continui ad incappare in foto di culi sodi e provi vergogna per lo stato in cui tengo il mio, a digiuno da squat e cyclette da almeno 3 mesi.

La dieta, tuttavia, continua senza troppe concessioni. Per il momento, visto il mascarpone in scadenza, ho ceduto solo a due fette di una cheesecake all'italiana frutto di una ricetta datami da un mio ex collega.

Al mio ex lavoro ci penso, ma ci penso meno

Ho la sensazione che questo capitolo così complessivamente assurdo della mia vita si stia chiudendo in via definitiva.

Sono stati gli anni più belli e quelli peggiori. Anni di sofferenza, scelte, rinunce ma anche di crescita, consapevolezza, riflessione, introspezione.

Non posso controllare il futuro, ne prevederlo. Non so cosa succederà so solo che, comunque vada, sarà qualcosa di nuovo. Un capitolo nuovo.

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