mercoledì 17 dicembre 2014

Reggeme er moccolo, stasera

Siccome sono una tipa sveglia ho realizzato tardi troppo tardi di essere terribilmente indietro con i corsi obbligatori di aggiornamento professionale di quella qual certa professione che, guarda un po', non esercito. Così, oltre a lezioni on line e test di verifica con lo sbarramento al 90% (uno l'ho dovuto rifare TRE volte, proprio io che non sono mai stata bocciata all'università, shame on me) mi sono dovuta sorbire convegni con orari, location, argomenti e durate improponibili.

Se non altro ho avuto occasione di ingannare le attese passeggiando per quella Roma turistica, lussureggiante, dimenticata da chi, come me, vive in provincia o in periferia oppure usurata dagli sguardi abitudinari di chi la calpesta tutti i giorni, ignorandone la bellezza.

La grande, decadente bellezza.

Amo questa città, pure quando muore di traffico e di tangenti. Perché lei resta lì, imperterrita e maestosa




sognante,


 sorprendente,




poetica,




Amo questa città perché mi accoglie sempre. Come una madre chiassosa e generosa.

E' la mia casa a cielo aperto.

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