giovedì 18 dicembre 2014

Farfalle e uragani

Di positivo c'è che sto affinando le mie capacità di guida e orientamento nella grande città. Con poche piccole deviazioni, perlopiù causate da sensi unici ad minchiam e non rilevati del navigatore, sono arrivata a destinazione in anticipo e senza crisi di panico. Ho preso un caffè e trovato persino una profumeria aperta. Omettiamo il prezzo pagato per un rimmel L'Oreal perché mi sputerei in faccia da sola quindi, ecco, non inferite. Il pranzo dopotutto mi è stato offerto e famo finta che siamo andati a paro.

Le due carampane sono state pure simpatiche. La roscia, a dirla tutta, se l'è tirata una 'nticchia ma mi ha detto che sono bella epperciò è assolta, signor giudice.

La crisi c'è. Ma va.

Però vediamo se con un po' di pazienza riusciamo a fare qualcosa.

Meglio di niente. Meglio di quelli che promettono invano consapevoli di farlo. Tipo Capetto. Secondo le sue personalissime et erratissime stime adesso dovrei avere il mio bel culo parato da un contratto a tempo indeterminato da almeno un anno. E invece m'hanno mandato a casa. Stessa cosa, proprio.

Insomma si capisce che ho ripreso a tutto tondo la ricerca del lavoro? Suppongo di sì. Non è che vado all'EUR a farmi le passeggiate, io.

Ho pensato che aspettare la FIVET che verrà, forse, dopo una laparoscopia prevista, ariforse, tra mesi non ha senso, soprattutto se le finanze famigliari piangono miseria e io mi sento in colpa pure ad accendere i termosifoni.

Mettiamo in moto processi. E quel che verrà, verrà. Non è forse vero che  il battito d'ali d'una farfalla può provocare uragani?

Magari la gravidanza mi diventa un imprevisto, pensa che culo.


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