lunedì 6 aprile 2015

Cento galli a cantar

L'amor che move il sole e l'altre stelle, questo nobile sentimento, forza motrice della rotazione della terra sul suo asse inclinato, fa ruotare pure i maroni. A tressesanta.

E' così invasivo, superbo e permeante che non si accontenta di sconvolgere solo la vita degli amanti, ma pure quella di chi gli vive intorno.

Questa mattina io e l'USI, che pur qualche problemino l'abbiamo avuto e l'abbiamo ancora, ci siamo dedicati a psicanalizzare E., suo migliore amico e testimone di nozze. Un uomo distrutto da un amore impossibile per una donna che, a suo dire, ricambia ma non ha, forse, forze e coraggio a sufficienza per sconvolgere la sua vita di cristallo costruita attorno all'idea di perfezione apparente. Con un altro. Da dieci anni.

E., intrappolato nella scomoda posizione di clandestino, reclama indietro le energie che lei, manipolatrice di sentimenti, gli avrebbe sottratto.

Lei, sconvolta, confusa e infelice chiede tempo, svaga, vuole comprensione, si scopre fragile, piccola, sola. Ma non molla il povero Gì, ignaro e, quindi, ancora sereno.

Ci vorrebbe l'azzeccagarbugli manzoniano ma noi, che non abbiamo capponi da portare in offerta a sedicenti maghi precursori della psicanalisi, ci siamo limitati a dar buoni consigli. Senza cadere nel facile qualunquismo. O almeno così ci è parso.

Certo, sentire Cenerentola innamorata di Masini, canzone che, secondo E., rispecchia fedelmente il complicato rapporto amoroso in questione, non è stato semplice. Mio marito, per esempio, ha fatto notare che Bella stronza oltre ad essere più famosa sarebbe stata pure più adatta. Io mi sono limitata a dire che non è vera emergenza fino a che non si tira in ballo Massimo Ranieri. Senza essere ubriachi.

Siccome in questi casi l'amante disilluso non si accontenta di due soli pareri ma pretende un campione rappresentativo di opinioni di cui, ovviamente, si farà beffa non appena l'amato posterà una nuova foto su qualche social sapientemente stalkerato, E. ha coinvolto nella discussione terze, quarte, quinte persone.

Perché condividere è importante, si sa.

Dalle mie parti, dove la saggezza popolare batte sul campo le citazioni colte di personaggi noti, si dice che cento galli a cantar non fan mai giorno.

E infatti nessuna luce è venuta fuori da questa strana seduta comune di psicanalisi dove tutti l'hanno sparata grossa.

Come ti fidi di una che ha tradito. Chi tradisce una volta, tradisce sempre.

Ti presento un'amica mia, chiodo scaccia chiodo.

Ma ci stai andando dallo psicologo? E lei? A me pare matta.

Il vero problema è la monogamia. 

Se è lecito tirare in ballo canzoni di glorie passate o meteore musicali io credo che Marco Corradini c'avesse la sua buona dose di ragione nel dire che non esistono leggi in amore. Ogni storia è diversa, inimitabile. Ogni storia dovrebbe sottrarsi al giudizio di chi non ci sta dentro, di chi non la vive, non la soffre, non ne gioisce.

Che, in fondo, è un po' come ammettere che nessuno, dell'amore, ci capisce un cazzo.

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