sabato 20 febbraio 2016

Dire, fare, stancare

La doverosa premessa é che scrivere un post dal pollice e mezzo di uno Smartphone il cui appellativo é solo una pretesa, seduta a gambe incrociate su una sedia di metallo, imprigionata in un non luogo antropologico dopo essere passata per bus, metro B, Leonardo Express, aeroporto e altra stazione é difficile. Assai.

Vogliate quindi perdonare le imprecazioni sospirate e l'eccesso di toni polemici.

Sono a Bari. Bér per i pugliesi. Ma la terra dei taralli, dei trulli e della pizzicarella non é la mia destinazione finale. Sto aspettando un fantomatico treno che dovrebbe portarmi nella città dei sassi, dove l'USI alloggia stabilmente da due settimane.

Non vi parlerò della sveglia all'alba, ne dell'espressione contrariata di quell'hostess bellissima, algidissima e acidissima quando ha visto la mole del mio bagaglio a mano perché, in fondo, é capitato a tutte di farsi il bidet col bicarbonato almeno una volta nella vita.

Potrei dirvi del lavoro degli ultimi giorni. Stimolante, coinvolgente e tanto. Tanto. Tanto. Oppure del corso di formazione professionale su malattie rare e media, magari rivolto a un giornalismo mini settoriale e poco adatto a una malata immaginaria, ma interessantissimo.

Forse questa sarebbe una buona occasione per confessarvi il primo sgarro alla dieta, durante un buffet luculliano come lu demogno tentatore. Se rinuncio alla Nutella non posso pure privarmi dei tramezzini. Sono una donna non sono una santa.

Dovrei, magari, recensirvi la Shapewear che nasconde i difetti, comprime la ciccia e gli organi interni, garantisce, sempre a patto che non respiriate, una perfetta postura. O, meglio, gioire con voi per l'acquisto a prezzo stracciato di un paio di pantaloni presi dal List di via Frattina.

Ma sono stanca. Così stanca che ieri pensavo fosse oggi e mi sono svegliata di soprassalto, fissando la sveglia che segnava le 7, col panico di chi sa che potrà perdere un aereo. Ho così rinunciato a depilazione, shampoo e manicure e in procinto di elemosinare un passaggio, quando finalmente mi sono riconnessa al flusso spazio-temporale ed ho realizzato che era solo venerdì, mi sono messa a ridere. Da sola.

Poi sono tornata a dormire perché ve l'ho detto, sono stanca.

4 commenti:

  1. Goditi l'USI e la città, come se fosse una vostra mini vacanza...sono sicura che la stanchezza è già evaporata!!! Bacio!!!

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    1. Me lo sono goduto davvero troppo poco Ellie ma ho intenzione di recuperare la prossima volta ;)

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  2. Sono entrata su blogspot per eliminare definitivamente il mio blog e, per caso, ho visto un tuo post e sono saltata in aria. Inutile dire che ho fatto le 2 per leggerti stanotte.
    Che bello "rivederti".
    Che bello sapere che un po' sta girando.

    Bentornata Princess!

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    1. Emme cara, ciao! Grazie!

      Mi spiace di averti fatto fare le ore piccole, spero ne sia valsa la pena :D

      Un forte abbraccio

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