giovedì 27 novembre 2014

Montagne russe e crisi d'astinenza

Questa storia della laparoscopia l'ho presa bene. Così bene che eventi indefiniti, vaghi, sfuggenti ma dal retrogusto innegabilmente catastrofico popolano le mie notti, condizionando violentemente la mia attività onirica già provata da anni di ansie quasi sempre, tra l'altro, giustificate. 

Incubi, insomma. Incubi che mi vedono protagonista. Su un tavolo operatorio, morente, depressa o disperata mentre ricevo notizie terrificanti, di quelle che vabbè Maria, io esco, ci vediamo nella prossima vita, magari me dice mejo. 

Sarà che la mia ovaia sinistra continua a stalkerarmi appesantendo le mie giornate con piccoli dolori, fastidi, spiacevoli sensazioni. Niente di invalidante. Roba sufficiente, però, a risvegliare le mie paranoie ipocondriache dallo stand-by che in qualche modo ero riuscita, malamente, ad imporre loro.

Nel frattempo la vita a palazzo procede zoppicante. Colpa mia. Quasi tutta. Perché i miei umori continuano a pretendere l'ennesimo giro sulle montagne russe. Sto benissimo, sto malissimo, voglio vivere, voglio morire, meraviglioso il mondo, Modugno vaffanculo. Roba da camicia di forza in cella d'isolamento con le pareti imbottite.

L'USI si adatta, cerca di fare il suo meglio, quasi mai basta. 

Ieri Penelope mi ha aggredita mentre tentavo di strapparle dalla bocca la patata al forno che aveva trafugato dalla teglia appoggiata sul tavolino della cucina. Porto addosso le ferite de guera. Tre buchi sulla mano destra, due a sinistra, graffi sulla schiena. Come potrete facilmente dedurre sono uscita sconfitta dalla truce battaglia. La patata è nascosta in qualche remoto e inesplorato angolo di casa, custodita dal felino alla stregua d'un tesoro.

E' la mezza, ho fatto colazione tardissimo con caffè e cornetto anemico portato in dono dalla Sister O., ho su il pigiama e ho ricevuto una telefonata ansiolitica dalla segretaria del mio commercialista che, ignara del fatto che io sia disoccupata da gennaio, voleva farmi pagare imposte che non mi spettano. 

Sono in astinenza da bonifici in entrata, shopping, Nutella, sesso. Quello fatto bene, quello tossico, zozzo, viscerale, proibito. 

Qualcuno mi passi una tangente, una vincita alla lotteria, zuccheri, scarpe o un gigolò. 




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