mercoledì 6 maggio 2015

Briciole

Questa cosa dell'essere donna mi sta sfuggendo di mano. Alla depressione cosmica pre e post ciclo s'è sovrapposta una smisurata voglia di vivere. E una smisuarata voglia si shopping. Fortuna che ho fatto del risparmio la mia vocazione e non compro cose il cui valore superi quello di un paio di ballerine da OVS. Nove euri e novanta di felicità.

Persino la capa Stronziana m'appare meno mostruosa. Questa mattina, insieme al Folletto di cui qui, abbiamo parlato di sport. Che, vojo dì, parlarne con me è come parlare di melting pot con Salvini. Sordità, rifiuto, astio. Del resto, a mio favore, ho una cyclette a casa e un fisico che, nonostante qualche iniziale cedimento strutturale a cui, promesso, troverò rimedio, mi permette di mentire sulla mia vergognosa pigrizia.

Il sole, il centro, il caldo anomalo e il concerto di Giannah sono motivi sufficienti per sorridere.

Mi godo questo momentaneo stato di grazia perfettamente consapevole della sua labilità, in attesa della PMS che, temo, mi getterà nuovamente nel nero sconforto.

Parlo a ragion veduta, sudditi. L'ultima, infatti, è stata difficile. Forse perché carica di aspettative disattese. E nemmeno la consapevolezza d'essere solo preda inerme di equilibri ormonali falliti serve, in questi casi, a rinuniciare agli istinti suicidi.

Per questo ora incamero endorfine. Mi beo della meraviglia delle piccole cose. Come un caffè o una canzone.


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